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stoviglie in polpa di cellulosa

Materiali biodegradabili:

Polpa di
cellulosa

piatto polpa di cellulosa

La Polpa di cellulosa

Quando si parla di prodotti ecologici la Polpa di Cellulosa è presa come metro di giudizio per misurare fattori di biodegradabilità e compostaggio. È un prodotto 100% naturale ed ha nel legno la sua componente principale. In media il legno è composto da:

 

  • Cellulosa (circa 45%)
  • Emicellulosa (circa 30%)
  • Lignina (circa 23%)
  • Estraibili vari: terpeni, resine, acidi grassi (circa 5%)
piatto polpa di cellulosa

Piatti compostabili realizzati con Polpa di cellulosa

La polpa si ottiene, mediante diversi processi, dal tronco di legno o dai chip, che sono pezzetti di legno ricavati dai sottoprodotti della lavorazione del legname. Qualora si lavorino tronchi interi, questi dopo essere stati scortecciati, vengono spaccati o macinati, riducendo il legno ad una pezzatura idonea alle seguenti lavorazioni. Si lavora in continuazione per migliorare i processi di estrazione della polpa di cellulosa rendendoli più eco-compatibili. Le ultime scoperte puntano alla sostituzione dei prodotti chimici con batteri ed al trattamento di sbiancamento con ossigeno in presenza di catalizzatori. E’ un materiale completamente naturale, completamente compostabile secondo la norma UNI EN 13432 e possiede innumerevoli pregi tra cui la resistenza ad alte temperature (oltre i 200 °C), cosa che conferisce la possibilità di essere utilizzato per bevande o piatti caldi. E’ particolarmente indicata per l’inserimento nel forno a microonde, in quanto tale strumento agisce sul cibo e non sul piatto, mentre la si sconsiglia se il forno è di tipo tradizionale.

shopper in polpa di cellulosa

Shoppers compostabili di Polpa di cellulosa

Il fatto che la sua resistenza alle alte temperature sia così elevata, non incide sulla sua caratteristica principale che è il compostaggio. Infatti in questo tipo di processo non agisce solo la temperatura, ma un insieme di fattori, quali l’umidità e la presenza di batteri ed enzimi che in tale ambiente aggrediscono il materiale scomponendolo in CO2, ossigeno, zucchero e acqua. Da questa “aggressione” si sviluppa una temperatura di circa 50-60°C, in quanto le reazioni chimiche sviluppano energia che nel nostro caso si manifesta in calore. Possiamo quindi affermare che la temperatura da sola non scompone la cellulosa, ma al limite la brucia. La norma EN 13432 prende come riferimento per la decomposizione dei materiali proprio la cellulosa. Infatti, dalle molteplici esperienze presso molti impianti, i piatti in polpa si degradano senza problemi in tempi anche più brevi rispetto quelli previsti dalla norma.